Le enoteche sono state escluse dal “Fondo di parte capitale per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano”. Una decisione che ha scatenato la reazione di Vinarius, associazione delle Enoteche italiane che raccoglie 120 associati per 50 milioni di euro di fatturato complessivo. Circa 8 mila le enoteche presenti invece in Italia, di cui almeno 6.500 operanti nel settore della mescita.
«Appena appresa la notizia – afferma Andrea Terraneo, Presidente di Vinarius – abbiamo deciso di intervenire con prontezza e guidati dalla volontà di aprire un canale di dialogo con il Ministero. Chiediamo l’integrazione delle enoteche, tra le categorie a cui questi aiuti spettano».
Allo stesso modo di ristoranti, bar, gelaterie e pasticcerie, anche le enoteche sono promotrici e grandi utilizzatrici di prodotti DOP e IGP, quindi riteniamo doveroso il loro inserimento nella lista presente nel decreto attuativo».
ENOTECHE: UN’ALTRA BATOSTA DOPO IL LOCKDOWN
Dopo due anni di profonda difficoltà causati dalla situazione sanitaria nazionale e in un momento di continua incertezza economica data dalla crisi energetica e delle materie prime anche le enoteche, chiedono un sostegno economico e di potersi finalmente sedere ai tavoli di concertazione, «come parte integrante della filiera agroalimentare».
«Prendiamo sempre più coscienza del nostro ruolo di dialogatori con ministeri ed enti governati – continua Terraneo – soprattutto in una situazione di emergenza continuativa e con nuove normative uscenti che riguardano la filiera nel suo complesso».
Serve un continuo confronto reciproco e paritario – sottolinea ancora il presidente di Vinarius – anche se ci rendiamo conto di non essere ancora dentro i tavoli di discussione. Per questo e con il percorso messo in atto negli ultimi anni ci auguriamo di essere chiamati come rappresentanti di una folta e laboriosa categoria esattamente al pari delle altre».
Con la lettera inviata venerdì 8 luglio, l’associazione presieduta da Andrea Terraneo si augura «di ricevere una risposta collaborativa da parte del ministro Patuanelli, che già aveva manifestato in passato il desiderio di supportare gli esercizi commerciali che giornalmente lavorano per valorizzare e promuovere l’inestimabile patrimonio agroalimentare italiano».
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